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Upload, anteprima di un possibile aldilà virtuale

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Tempo di lettura - 3 minuti

Ha debuttato questo mese, con la sua prima stagione, la nuova serie sci-fi comedy Upload. Targata Amazon Prime Video e creata da Greg Daniel, Robbie Amell e Andy Alloa.

Composta da 10 episodi della durata di circa mezz’ora ciascuno è concepita per il binge whatching ossia in modo da invogliare lo spettatore a guardarne tutti o quasi gli episodi consecutivamente, senza soste.

L’aldilà virtuale mostrato in Upload

Siamo nel 2033. La tecnologia è parte integrante di qualsiasi azione quotidiana dell’uomo.
Prima di un rapporto sessuale è abitudine registrare il video consenso, si è dotati di cellulari olografici che si attivano tra pollice e indice, si “cucina” creando il cibo con stampanti 3D.

Una quotidianità che può continuare anche dopo la morte.
Nel momento del trapasso possiamo infatti decidere se morire definitivamente o farci “uploadare” in realtà virtuali in cui continuare a vivere per sempre e non perdere i contatti con i nostri affetti ancora in vita.

Una vera e propria estensione della vita terrena.

Un considerevole passo verso l’immortalità.

Sarà sufficiente chiedere che la nostra coscienza nel momento della morte venga caricata in un avatar digitale che potrà continuare a vivere in una delle realtà virtuali disponibili e allo stesso tempo rimanere in contatto con i nostri cari che sono rimasti in vita.

Un servizio a pagamento

Una vita eterna non accessibile a tutti però. È a pagamento ed è veramente molto costosa.

La permanenza in questi mondi virtuali viene mantenuta grazie al pagamento di un abbonamento base.

Se poi si vogliono svolgere attività o mangiare cibi differenti, opportunamente sponsorizzati, è necessario comprare delle espansioni. In linea con i ben noti pop-up pubblicitari e gli acquisti in-app.

Tra gli abbonamenti non poteva mancare quella più economica a consumo e con limiti di spazio: nel caso in cui si terminino i gigabyte a disposizione la persona viene congelata fino al mese successivo.

Il tutto in attesa che si metta a punto il modo di ritrasferire nell’universo fisico la coscienza uploadata.

Qualcuno in vita si occuperà di pagare il conto della permanenza.
Che sia un parente, un amico o una fidanzata/moglie, è questa persona che decide la qualità di vita nell’aldilà virtuale.
Potrebbe decidere quali espansioni concederci, cosa possiamo mangiare e quali attività fare in base alle sue possibilità economiche.
Una perdita quasi totale di libertà che potrebbe anche sfociare nella decisione da parte di chi ci mantiene di cancellarci, ponendo fine alla nostra esistenza.

La disuguaglianza sociale tra gli esseri umani persiste anche nella vita dopo la morte: i poveri non possono permettersela. .

Un aldilà digitale al contempo esilarante e meschino.

La trama

Chi ci conduce alla scoperta di questa nuova esperienza è Nathan, un giovane programmatore di Los Angeles che con un socio sta progettando un’invenzione che cambierà il mondo.
A fronte di un improbabile incidente avvenuto mentre era sulla sua auto a guida autonoma, viene convinto in punto di morte dalla propria fidanzata, Ingrid, a farsi caricare nella prestigiosa vita ultraterrena chiamata Lakeview, il “paradiso economista made in USA” di fascia economica maggiore.

Sarà Ingrid a pagare, lieta ora di possedere il fidanzato.

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Per giustificare i costi elevati, Lakeview vizia sotto tutti gli aspetti i propri residenti e garantisce all’uploadato la continua disponibilità di un operatore del servizio clienti, una voce-guida, un “Angelo“.

Che come ogni operatore di un servizio clienti viene “misurato” in base al punteggio che gli viene dato dall’uploadato per il servizio offerto. Un rating ossessivo-compulsivo.

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Tra questi Nora, l’Angelo assegnato a Nathan, che lo aiuterà a venire a capo di questa confusa e spiazzante nuova situazione e cercherà di fare luce sulla morte del programmatore.
Qualcuno infatti ha volontariamente danneggiato determinati ricordi di Nathan ed è difficile imputare la sua morte a una disgrazia casuale.
Nessuno ha un incidente a bordo di un’auto a guida autonoma!

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Due mondi, uno reale e uno virtuale, estremamente credibili e curati in ogni dettaglio.
Ma due persone che vivono in questi due mondi, possono in qualche modo “vivere una vita insieme”?

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Recensione

Upload è una serie capace di unire diversi generi, dove è possibile trovarvi l’ironia della commedia, il romanticismo tipico delle storie d’amore, l’ambientazione sci-fi e una componente thriller che si sviluppa piano piano.
Ricorda per certi aspetti l’ormai famosissima serie TV di Netflix Black Mirror, dove il tema comune è l’incedere ed il progredire della tecnologia, l’assuefazione da essa causata ed i suoi effetti.

«È romantico. È una specie di situazione futuristica alla Jim e Pam (The office). Penso che sia uno spettacolo molto intenso, ho cercato di essere molto cinematografico, provando a inserire tutto l’intrattenimento che potevo.
Quando ho iniziato a lavorarci, nel 2015, l’ho pensato come un lavoro in due stagioni. Al momento stiamo già scrivendo la seconda stagione, quindi vedremo come si evolveranno i fatti. Lo show non è pensato per essere di soli 10 episodi, ma nemmeno di 100»

Greg Daniel

La seconda stagione è stata confermata. Nell’attesa potremmo provare a interrogarci sui messaggi che la serie vorrebbe trasmetterci.

Determinati avanzamenti tecnologici sono veramente un bene?

Come potrebbe degenerare la società se certi mezzi divenissero veramente a nostra disposizione?

È giusto mercificare la vita dopo la morte e misurare la qualità dell’esistenza secondo ciò che si possiede o si può possedere?

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Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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