A chi non è capitato di vedersi prosciugare velocemente il credito residuo della SIM o ritrovarsi con addebiti imprevisti del conto telefonico su carta di credito o conto corrente a fronte dell’attivazione di servizi a valore aggiunto (VAS – detti anche premium) in abbonamento o one shot (non sempre attivati in maniera volontaria)?
Servizi a pagamento, nella maggior parte dei casi legati a società diverse dal nostro operatore telefonico.
Che si tratti di oroscopo, notizie in diretta, download di immagini, videogame, sfondi, suonerie o previsioni meteo poco importa.
Fino a poco tempo fa poteva capitare di essere indotti ad attivarli con tattiche truffaldine (ad esempio, “Hai vinto”), senza accorgersi di aver accettato i termini dell’accordo. Era sufficiente navigare in rete (o anche su Facebook ad esempio) e cliccare erroneamente su un banner pubblicitario o un pop-up per ritrovarsi con l’abbonamento sottoscritto.
Il doppio click per attivare i servizi a pagamento
Le cose ora dovrebbero essere cambiate in quanto a trasparenza, grazie a un nuovo codice di autoregolamentazione proposto dalle stesse compagnie telefoniche e dai fornitori dei servizi stessi, ma approvato anche dall’AGCOM, l’Autorità Garante per le Comunicazioni. Un’approvazione che di fatto vincola le compagnie e i fornitori di servizio al rispetto di questo codice di condotta.
Secondo questo codice, infatti, la promozione di questi servizi a pagamento deve avvenire con una procedura che prevede un doppio click da parte dell’utente, su due schermate grafiche che compaiono in successione con funzioni diverse.
L’utente, con il primo click dovrà manifestare l’adesione alle condizioni del servizio (“Clicca e conferma“), con il secondo click la volontà di procedere all’acquisto e l’autorizzazione all’addebito del suo costo (“Clicca e abbonati” o “Clicca e acquista”).
Per acquistare il servizio è necessario cliccare su entrambe le schermate.
A seguito dell’attivazione di un servizio (sia in abbonamento che one shot) l’utente riceve un SMS gratuito contenente nome, costo, descrizione del servizio e l’indicazione del numero verde 800.44.22.99 per richiedere informazioni.
Per i servizi in abbonamento l’SMS di attivazione contiene anche l’indicazione delle modalità di esercizio del diritto di ripensamento.
Il diritto di ripensamento
Il diritto di ripensamento è un “periodo di prova” di sei ore, per i soli servizi in abbonamento, durante il quale l’utente può valutare l’effettiva volontà dell’acquisto.
Tramite il “ripensamento” l’utente può ottenere la disattivazione del servizio ed il riaccredito di quanto addebitato.
Il riaccredito avviene, non oltre 24 ore dalla richiesta, sul credito o sul conto telefonico.
L’SMS barring
Resta comunque la possibilità di bloccare sul nascere l’attivazione dei servizi a pagamento non richiesti. Si chiama SMS barring e consente di disattivare servizi già attivi e impedire a nuovi servizi di attivarsi senza che il proprietario della SIM se ne accorga.
“Barring”, infatti, vuol dire “escludere”, “vietare”.
Si tratta di un servizio gratuito offerto da tutti gli operatori di telefonia mobile per bloccare l’iscrizione automatica a servizi in abbonamento.
Le modalità previste dai diversi operatori telefonici
L’attivazione dell’SMS barring, solitamente, è piuttosto semplice: basterà utilizzare la funzionalità prevista sull’area clienti del portale dell’operatore telefonico oppure chiamare il centro assistenza e parlare con un operatore, chiedendo la disattivazione di tutti i servizi in abbonamento e il loro blocco.
Riassumiamo le modalità ad oggi previse, consigliandoti comunque di verificare direttamente con il tuo operatore le modalità possibili al momento del bisogno.
Tim
- attivare il servizio TIM Ricarica Automatica che, di default, blocca l’attivazione dei servizi in abbonamento;
- chiamare il 119 e parlare con un operatore;
- rivolgerti direttamente a un rivenditore autorizzato.
Vodafone
- chiamare il 190 e parlare con un operatore;
- rivolgerti direttamente a un rivenditore autorizzato;
- chiedere aiuto a Tobi, l’assistente virtuale a intelligenza artificiale del portale Vodafone.it. Anche grazie a Tobi sarai in grado di contattare un operatore umano e chiedere l’attivazione del barring SMS;
- accedere alla tua area privata da web o grazie all’app Vodafone, entrare nella sezione “Servizi e promozioni attive” dell’area fai da te e verificare quale servizi VAS sono attivi. Basterà un tocco sulla voce “Gestisci” in corrispondenza del servizio per disattivarlo.
WindTre
- chiamare il 159 e parlare con un operatore;
- rivolgerti direttamente a un rivenditore autorizzato;
- sfruttare gli strumenti presenti nella tua area personale del sito web o dell’app WindTre.
Iliad
- chiamare il 177 e parlare con un operatore;
- rivolgerti direttamente a un rivenditore autorizzato;
- accedere alla propria area personale dal sito web dell’operatore, cliccare sulla voce “Le mie opzioni” nel menu di sinistra e poi Blocco numeri a pagamento. Qui potrai verificare se l’opzione è già attiva o attivarla nel giro di qualche secondo.
Poste Mobile
- chiamare il 160 e metterti in contatto con un operatore;
- rivolgerti direttamente a un rivenditore autorizzato.
Ho.Mobile, Tiscali, Kena Mobile, CoopVoce
Non è necessario chiedere la disattivazione dei servizi VAS. Come confermato in più occasioni anche dai loro servizi di assistenza al cliente, i servizi in abbonamento sono disabilitati di default e non è possibile abilitarli.
I servizi dell’Autorità Garante delle Comunicazioni (AGCOM)
In alternativa, si possono utilizzare i servizi che l’Autorità Garante delle Comunicazioni (AGCOM) mette a disposizione dei consumatori.
In particolare, l’AGCOM ha creato il numero verde 800.44.22.99 (attivo 7 giorni su 7 con orario 0-24 tramite risponditore automatico, con operatore tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00) che consente di disattivare i servizi a pagamento in abbonamento di qualunque operatore. La procedura da seguire è molto semplice e, nel caso si abbiano dei dubbi, si potrà essere messi in contatto con l’assistenza clienti del proprio operatore telefonico in maniera diretta e immediata.
Abbiamo a disposizione più strumenti per difenderci ma ricordiamo che la parola d’ordine resta sempre “attenzione“.