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Sex roulette, l’ennesima folle sfida sui social

sex roulette
Tempo di lettura - 2 minuti

Se avendo un rapporto non protetto con partner sempre diversi resti incinta perdi. Sex roulette, questa la nuova insensata challange, sbarcata anche in Italia, che dilaga sui social tra i giovanissimi.

Una sfida in cui a perdere sarà sempre e comunque una ragazza che vedrà nell’aborto la sola soluzione possibile.

Ad esprimere preoccupazione e allarme sulla pratica Mariastella Giorlandino, presidente della Fondazione Artemisia e amministratore della Rete Artemisia Lab, che, attraverso la propria équipe di ginecologi, sta attivando una campagna di sensibilizzazione ed informazione per i giovani, per metterli in guardia sulle sfide presenti sul web, che spesso coinvolgono anche i minorenni.

Perchè non usare protezioni durante i rapporti non solo può provocare gravidanze indesiderate ma anche il contagio di malattie sessualmente trasmissibili.

E qualora poi si decida di procedere con un’interruzione di gravidanza potrebbero seguire gravi ripercussioni sulla salute mentale della ragazza sia nel breve che nel lungo termine (sindrome postabortiva) favorite anche da sentimenti come la vergogna ed il senso di colpa.

Challange e social

Le challange, una moda che sembra non passare mai di moda.

Sfide pericolose che nascono dal web e che coinvolgono i giovanissimi.

Piú recentemente abbiamo sentito parlare della vodka eyeballing challange (gettarsi vodka negli occhi), della planking challenge (la moda di sdraiarsi rigidi e a pancia in giù in luoghi estremamente pericolosi, come le strade trafficate o i binari delle stazioni), del bus surfing (attaccarsi al retro dei mezzi in corsa e farsi trasportare in giro).

In passato erano la follia della Blue Whale challange, la skullbreaker challenge, il fenomeno di Jonathan Galindo.

Challenge diverse tra loro nei modi ma tutte con il fine ultimo di dimostrare a se stessi, ma soprattutto agli altri, di essere forti, di saper stare in equilibrio tra la vita e la morte, provando dolore.

Per provare sensazioni forti e intense, anche a rischio della propria vita e della sicurezza altrui.

Ma soprattutto per ricevere un fiume di like sui social dove viene postato il video della bravata, accrescendo la propria autostima basata oggigiorno sul riconoscimento sociale.

Del resto il bisogno di sfida messo in atto dagli adolescenti è un fenomeno che è sempre esistito all’interno delle dinamiche di gruppo. È l’età in cui l’identità (anche l’identitià virtuale) è in costruzione, si persegue l’autonomia e l’emancipazione dalle figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti, educatori). L’età in cui si vuole essere riconosciuti, e trattati, da grandi.

Ma è innegabile che i social network tendono ad amplificare, e spesso a distorcere, questi fenomeni.

Ecco perchè dobbiamo monitorare la navigazione e l’uso delle app social da parte dei ragazzi, mostrandoci curiosi verso tutto quello che cattura la loro attenzione.

Non lasciamoli soli davanti allo schermo, aiutiamoli ad allenare il pensiero critico e, soprattutto, continuiamo a tenerci aggiornati su quello che succede nel mondo virtuale.

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Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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