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Nudes: la serie TV che porta in scena il revenge porn

nudes serie raiplay
Tempo di lettura - 5 minuti

Disponibile esclusivamente in streaming su RaiPlay dallo scorso 20 aprile la serie TV antologica italiana Nudes, un teen drama che porta in scena le conseguenze inevitabili che il fenomeno del revenge porn può avere sulla vita di ragazzi e ragazze.

Già presente nella top ten dei titoli di intrattenimento e fiction più visti in streaming, la serie nasce dall’omonimo «scripted format» norvegese (un po’ sulla falsariga di «Skam Italia», sempre realizzata dal servizio pubblico norvegese NRK).

Dieci episodi da circa venti minuti ciascuno, intitolati col nome di uno dei tre protagonisti adolescenti alle prese con il lato oscuro dei social:  Vittorio (Nicolas Maupas), Sofia (Fotinì Peluso) e Ada (Anna Agio).

Tutti ragazzi pronti a indossare una maschera di sicurezza che in realtà lascia trasparire la fragilità tipica della loro età. 

Siamo nella realtà della provincia bolognese e in scena gli effetti sconvolgenti e imprevedibili del revenge porn,  il fenomeno riconosciuto finalmente come reato di “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” dalla Legge Codice Rosso del 2019.

La pratica di diffondere immagini esplicite senza il consenso dei diretti interessati e spesso come vero e proprio atto di cyberbullismo, con il fine ultimo di provocare un danno alla vittima.

La storia di Vittorio

Il diciottenne Vittorio è un bel ragazzo, sicuro di sé, con genitori in vista in città e riconosciuto un leader tra i suoi amici.

A confermarlo, il fatto di aver guidato il gruppo di studenti vincitore di un bando per la riqualificazione di uno spazio abbandonato, battezzato Officina27.

La sua splendida vista si interrompe all’improvviso, il giorno in cui viene convocato in questura e interrogato perché sospettato di  aver diffuso illecitamente un video intimo di Marta che, all’epoca dei fatti, era ancora minorenne.

A denunciarlo la stessa vittima che, ricordiamo, ha fino a sei mesi di tempo, da quando si accorge che sue  immagini private sono state diffuse illecitamente, per dare il via alla procedura.

L’accusa nei confronti di Vittorio è quella di essere l’autore delle immagini sessualmente esplicite che poi sono state diffuse online. Azione per cui la legge prevede – oltre al pagamento di una multa – anche la detenzione carceraria da uno a sei anni.

Vittorio, dopo i primi goffi tentativi di nascondere la verità, ammette di conoscere la ragazza, di averla vista ad una festa di Halloween e di averle fatto un video, ma anche di aver perso il telefono: ipotizza, così, che a diffonderlo sia stato qualcun altro.

Da qui avrà inizio il suo tormento che lo vedrà costretto a mostrare a tutti di non essere infallibile e di realizzare quanto dannose siano state le sue azioni così avventate, dettate perlopiù dalla gelosia, e quanto sia necessario porvi rimedio anche al costo di perdere tutto.

Il consiglio dell’avvocato è tentare la pacificazione tra le parti, e quindi la remissione  della denuncia-querela. Azioni che devono comunque avvenire solo per via processuale. 

Una possibilità che Vittorio cerca di cogliere. Eccolo dunque chiedere a Marta, la vittima, di incontrarsi al parco per parlare, per avere l’opportunità di scusarsi.

In realtà fin da subito la sua preoccupazione è rivolta al suo futuro e al danno alla sua immagine pubblica.

Atteggiamento che cambierà nel momento stesso che quella ragazza, lacrime agli occhi, inizierà a raccontargli come il suo gesto abbia rovinato la sua vita e quella della sua famiglia.

«Ti sei chiesto come sono stata in questi mesi, Vittorio?
Il video è stato caricato su un sito porno.
Qualcuno è entrato nella mia mail e hanno iniziato a scrivermi cose che…
Ho paura…che scoprano dove abito
di ritrovarmeli sotto casa, dietro di me, in autobus.
….
Ho perso tutti i miei amici.
Ho cambiato scuola ma anche in questa nuova tutti lo sanno.
La mia fama mi precede.
Se cerchi il mio nome su Internet rispunta quel video, sempre, sempre e solo quello.

Hanno iniziato a insultare me, la mia famiglia, mio padre»

Effettivamente l’iter per la cancellazione o l’oscuramento delle immagini è ancora tutta da discutere.

Sarà dopo questo dialogo che Vittorio capirà la gravità del gesto che ha compiuto.

Che non è giusto difendersi in una situazione dove è che lui ha sbagliato. E che è giusto che sia lui a pagare.

La storia di Sofia

Sofia ha 16 anni e il video con le immagini nitide del suo primo rapporto sessuale con Tommi, il ragazzo che tanto le piace, in un capanno degli attrezzi ha iniziato a girare di chat in chat. 

Le sue amiche le stanno accanto ma intorno a lei ci sono solo giudizi e pettegolezzi e anche andare a scuola diventa un inferno.

Si chiude in se stessa e stravolge totalmente le proprie abitudini sociali, cominciando ad inventare ogni scusa per non andare a scuola o per non allenarsi in palestra.

Ma chi è stato a girare quel video? Forse lo stesso Tommi? Queste le domande a cui Sofia vuole dare una risposta, e non si fermerà finché non le avrà trovate.

Risposte che arriveranno casualmente durante una gita al lago con le amiche.

Forse il video che le ha rovinato la vita non è partito dal telefono di Tommi bensì da una persona che le sta molto vicino. Che sia proprio una delle sue amiche?

La storia di Ada

L’ultima protagonista della serie TV Nudes è Ada, la più piccola con i suoi soli 14 anni.

Per Ada tutto ha inizio come un gioco social messo in piedi solo per sentirsi più grande e donna (e forse per farsi accettare dal gruppo di amiche a cui ha sempre sognato tacitamente di appartenere).

L’iscrizione su una app di incontri fingendosi maggiorenne, uno scambio di messaggi con un ragazzo che è il primo a non trattarla come una bambina, la richiesta di scambiarsi foto intime (fenomeno conosciuto come sexting). 

Tutto magnifico fino a quando viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto, Giancarlo, che le dice di lavorare per una società chiamata Online Safety e che ha scoperto che le sue foto senza veli condivise con Mirko sono finite su alcuni siti pornografici.

Se Ada non vorrà né sporgere denuncia alla polizia postale né parlarne con sua madre, lui potrebbe risolvere il problema. Dietro compenso economico, ovviamente.

La situazione familiare di Ada, con una madre single che sta preparandosi per il concorso da Caposala e poche possibilità economiche, la spingeranno a rubare per raccogliere la cifra richiesta.

Ritrovandosi così sempre più stretta  in una morsa tra il ricatto e un segreto ormai difficile da mantenere.

Sarà solo grazie alla sua migliore amica, Claudia, che appare sin da subito disposta  a presentare lei stessa denuncia contro chi ha danneggiato la reputazione e l’immagine della sua soul sister (la legge, infatti, prevede che possa essere anche una terza persona a sporgere querela), che riuscirà ad uscirne.

Perché vedere la serie TV Nudes

Rendere disponibile una serie TV come Nudes oggi significa fare del vero servizio pubblico essenziale per:

  • mettere i ragazzi in guardia dai pericoli insiti nella rete (secondo una stima recente effettuata su un campione di 1600 donne almeno il 23% è stata vittima di revenge porn);
  • renderli consapevoli degli strumenti, anche legislativi, che hanno a disposizione per tutelarsi.

Gli elementi essenziali sono quelli che non ci stancheremo mai di ripetere:

  • attenzione nell’uso dei social;
  • rispetto per l’altro;
  • consapevolezza che ciò che accade dentro lo schermo di uno smartphone spesso ha ripercussioni concrete e reali;
  • parlarne sempre con qualcuno, che sia un genitore, un professore o le amiche.

Perché questa onlife fatta di un’eccessiva disinvoltura nelle dinamiche sessuali e della facile esposizione del corpo, così come una gestione scellerata della fiducia, dell’immagine e della condivisione, potrebbe distrugge famiglie e futuri spesso ancora da costruire.

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Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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