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Rischio emulazione del fake Jonathan Galindo. Genitori in allarme

jonathan galindo
Tempo di lettura - 3 minuti

L’allarmismo nei confronti di Jonathan Galindo, la faccia di Pippo deformato sorridente con sembianze un po’ horror, dopo Sud America e Spagna, è arrivato anche in Italia.

Una costruzione, una maschera, un momo.

Che si diffonde sui social tramite profili fake (soprattutto tra il giovanissimo e impressionabile pubblico di TikTok).

Oppure con una catena di Sant’Antonio sulle app di instant messaging come WhatsApp.

Cosa è un momo

Un momo altro non è che un fenomeno virale in rapidissima crescita che crea più panico del necessario.

Ma sopratutto che tra le sue numerose qualità ha il non esistere, così come Galindo.

Ed è proprio il suo non esistere a consentire a chiunque di assumere le sue sembianze, di indossare la sua maschera.

Per i motivi più diversi, più o meno leciti.

Come svelato dallo Youtuber Gianmarco Zagato, a seguito di ricerche approfondite online, Jonathan Galindo è tratto da una delle prime, ancora imperfette, creazioni di Samuel Canini, autore di mascheroni ed effetti speciali.

Un artefatto dunque spacciato per personaggio in grado di terrorizzare tutti, soprattutto i più piccoli.

Perchè fenomeni come Jonathan Galindo?

Tante sono le motivazioni che inducono molti a indossare una maschera.

Per un discutibile senso dello humor, per guadagnarsi popolarità attraverso la viralizzazione dei profili e delle immagini.

Oppure peggio, per estorcere denaro e dati sensibili, per scopi sessuali (come pedofilia o pedopornografia) o per costringere le vittime in sfide che le inducano a compiere azioni violente, autolesioniste, a volte anche il suicidio.

I gestori dei canali social stanno cercano continuamente di bloccare questo tipo di profili.

Ma quando il tam tam è forte, i profili continuano a proliferare in manierà molto veloce (differenziati magari da un punto o da un trattino tra le parole Jonathan e Galindo).

Così veloce che le autorità non hanno il tempo di indagare o cercare di arrivare alle identità vere del profilo.

Jonathan Galindo invia una richiesta di contatto

Tutto avrebbe inizio con una richiesta di contatto da Jonathan Galindo.

Se si accetta si riceve, tramite messaggistica, un link che propone di entrare in un gioco.

Un gioco nel quale vengono proposte delle sfide e prove di coraggio fino ad arrivare all’autolesionismo.

Molti infatti dichiarano di aver ricevuto richieste come quelle di incidere la pelle con una lama o anche scrivere, sempre con le lame, i numeri 666 o anche altro.

Come non ricordare la Blue Whale Challenge, del 2017, o la più recente Momo Challenge, del 2019, con dei richiami horror che invece ricordano la Samara Challenge, sempre del 2019.

Ad oggi non ci sarebbero ancora denunce ufficiali o casi di autolesionismo riconducibili a questa nuova sfida.

Sicuramente particolare attenzione deve esserci nel trattare notizie di questo tipo senza dare eccessiva voce, per evitare i rischi di emulazione.

E sicuramente se ne deve evitare la diffusione.

Come comportarsi

Anche in questo caso risultano sempre molto utili i consigli della Polizia di Stato, in realtà validi sempre:

– Anche se il messaggio non è ancora arrivato a vostro figlio, parlategli del “fenomeno” Jonathan Galindo così che possa essere informato e preparato sul da farsi.

– Indicate ai più piccoli che i messaggi inviati da sconosciuti devono essere ignorati e che le eventuali minacce ricevute in rete non debbono spaventarli ma indurli a chiedere il vostro aiuto immediatamente.

– Consigliate ai bambini e ai ragazzi di non diffondere la notizia dell’esistenza di questi profili con l’idea che avere contatti con Jonathan Galindo sia un vanto. In realtà si corre il rischio di favorire l’accesso ai profili personali a sconosciuti di cui si ignorano le intenzioni.

– È importante inoltre che i bambini e i ragazzi non aprano mai i link contenuti nei messaggi inviati da profili sconosciuti denominati con Jonathan Galindo. In molti casi in questo modo vengono inoculati virus o altri tipi di malware che incidono negativamente sul funzionamento dei supporti.

– Se vostro figlio ha ricevuto un messaggio da uno o più profili denominati Jonathan Galindo, bloccate il contatto, raccogliete tutte le informazioni relative al tentativo (piattaforma su cui è avvenuto il contatto, nome dell’account, orario in cui è stato inviato il messaggio etc.) e fate una segnalazione a commissariatodips.it oppure recatevi in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia.

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Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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