Il money muling è uno dei cyber fenomeni criminali in più rapida espansione in tutto il mondo.
In breve, consistente nel riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Il più grande pericolo è che coinvolge persone “inconsapevoli”.
Cos’è il money muling
La criminalità organizzata per riciclare il denaro sporco proveniente da attività illecite, in particolar modo frodi informatiche e campagne di phishing, ha necessità di far apparire tali profitti come leciti.
Per restare nell’anonimato, utilizza sempre più spesso persone reclutate con vari espedienti, spesso ignare dell’illegalità delle pratiche.
Queste reclute, chiamate money mules (i muli), non sempre sono coinvolte nei crimini che generano il denaro (crimine informatico, pagamento e frodi online, droga, traffico di esseri umani solo per citarne alcuni).
Ma saranno proprio loro, più o meno consapevolmente, ad occuparsi di:
- trasferire denaro ottenuto illegalmente tra conti di pagamento diversi, molto spesso in paesi diversi, per conto di altri;
- ricevere denaro sul loro conto bancario, prelevarlo e trasferirlo a proprio nome in altri Paesi, ricevendo in cambio il pagamento di una commissione per il servizio fornito (in media del 10% sull’importo).
Azioni illegali che consentono il riciclaggio in tutto il mondo dei proventi del crimine.
Chi sono gli individui presi maggiormente di mira dal money muling?
I muli sono spesso delle vittime, ma al tempo stesso favoriscono questi illeciti, diventando complici dei criminali.
Proprio perché complici, potranno essere condannati a una pena detentiva, ad una multa o ai servizi per la collettività, a una segnalazione agli istituti bancari (precludendosi l’ottenimento di un mutuo o un conto bancario).
Solitamente sono:
- persone appena arrivate in un nuovo paese (spesso prese di mira subito dopo l’arrivo), i disoccupati, gli studenti e le persone in difficoltà economica che possono essere più sensibili al crimine;
- uomini, che hanno maggiori probabilità rispetto alle donne di diventare mule, soprattutto in età compresa tra i 18 e i 34 anni rispetto alle persone di età superiore ai 55 anni.
Come vengono reclutati i money mule?
Per reclutare money mules i criminali usano spesso annunci online o via social, con offerte di lavoro apparentemente normali come esca.
Annunci di lavoro apparentemente legali (ad esempio “agenti di trasferimento di denaro”) dove non viene richiesta una particolare competenza o esperienza e il lavoro viene descritto in modo poco chiaro.
Cosa è chiara è la richiesta di utilizzare un conto corrente intestato all’aspirante lavoratore per effettuare transazioni di denaro.
Tali offerte vengono normalmente proposte tramite:
- messaggi online apparentemente leciti;
- contatto diretto di persona o tramite e-mail;
- i social media (ad esempio, post di Facebook su gruppi chiusi);
- messaggi inviati tramite app di messaggistica istantanea (ad es. Whatsapp e Skype).
Quali sono i segnali?
In linea generale bisogna sempre diffidare di tutti quegli annunci che promettono di guadagnare soldi facili.
I seguenti aspetti non indicano necessariamente un adescamento di potenziali money mule, ma sono segnali molto comuni:
- gli annunci o le offerte di money muling possono ricreare il sito web di una vera società e avere un indirizzo web simile per rendere la truffa più credibile;
- nel caso delle e-mail, il testo è spesso sintetico con errori grammaticali e di ortografia. L’indirizzo e-mail associato all’offerta utilizza un dominio web (Gmail, Yahoo, Libero, Hotmail, etc.) invece di un dominio aziendale;
- gli annunci indicano generalmente che una società estera cerca “rappresentanti locali/nazionali” o “agenti” che agiscano per loro conto per un periodo di tempo, a volte per evitare alti costi di transazione o tasse locali;
- la posizione implica il trasferimento di denaro o beni;
- le mansioni lavorative specifiche non sono descritte;
- la posizione non elenca requisiti di istruzione o esperienza;
- tutte le interazioni e le transazioni saranno online. L’offerta promette un potenziale guadagno significativo a fronte di un piccolo impegno.
Come proteggersi dal money muling?
Se un’opportunità sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è!
- sii molto cauto con le e-mail o i contatti non richiesti sui social media che promettono facili guadagni;
- prima di rispondere o cliccare su eventuali link verifica i dettagli di contatto (indirizzo, numero di telefono, indirizzo e-mail e sito web) dell’azienda che ti fa un’offerta di lavoro e controlla che sia registrata nel tuo paese;
- diffida in particolare delle offerte di lavoro di persone o aziende all’estero, perché è più difficile per te scoprire la loro legalità;
- non comunicare mai le coordinate del tuo conto bancario o altri dati personali se non a persone che conosci e di cui hai fiducia;
- fai attenzione ai segnali di allarme menzionati sopra e fai qualche ricerca prima di accettare qualsiasi proposta.
#DontbeaMule è l’hashtag della campagna rivolta a sensibilizzare contro i rischi del money muling.
Cosa fare se sei stato coinvolto?
Se ritieni di essere coinvolto in una truffa come money mule non rispondere e non cliccare sui link contenuti nel testo.
Blocca immediatamente l’eventuale trasferimento di denaro e segnala l’accaduto alla polizia e alla tua banca (o al servizio utilizzato per condurre la transazione).
Operazione di polizia EMMA
Il 2 dicembre 2020 le Autorità di contrasto nazionali di 26 paesi e l’Europol hanno annunciato i risultati ottenuti con l’operazione mondiale EMMA 6 per il contrasto al cyber-riciclaggio attraverso i money mules.
Anche quest’anno in campo la Polizia Postale e delle Comunicazioni e le Forze di Polizia cyber di altre 26 Nazioni.
I dati dell’operazione offrono un preoccupante bilancio in crescita.
Le transazioni fraudolente sono state 744 (il doppio di quelle dello scorso anno), ciò nonostante vi è stata una pronta risposta della Polizia di Stato che ha consentito di identificare su tutto il territorio nazionale 257 money mules, e di recuperare 3,6 milioni di euro mentre le somme perse complessivamente ammontano a circa 5 milioni.
I numeri complessivi dell’Operazione nei diversi Paesi europei, frutto del lavoro di tutte le forze di polizia estere impegnate insieme alla Polizia italiana, sono ragguardevoli: anche grazie al supporto di oltre 500 istituti bancari e altre istituzioni finanziarie, sono state individuate 4843 transazioni bancarie fraudolente, sono state avviate oltre 1300 autonome indagini, riuscendo a prevenire frodi per una danno stimato in 33,5 milioni di euro. Più di 3876 i muli individuati, 212 organizzatori e coordinatori di muli identificati.
In linea con la strategia europea, è stato realizzato materiale video e grafico che sarà divulgato da ciascun Partner, bancario e non, attraverso i propri canali di comunicazione, per informare opportunamente la cittadinanza sui rischi della Rete e sulla necessità di adottare ogni utile accorgimento per contrastare il fenomeno.
Perché la conoscenza è la nostra miglior difesa.