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LinkedIn cede alle Stories

linkedin stories
Tempo di lettura - 4 minuti

Anche LinkedIn, il social network legato alle attività professionali, ha ceduto alle Stories.

I 14 milioni di utenti di LinkedIn in Italia (706 milioni nel mondo) possono ora condividere stories con foto e video (personalizzate con testo e adesivi a tema) della durata massima di 20 secondi utilizzando l’app mobile (come già avviene con WhatsApp, Instagram e Facebook), e queste saranno visibili sui propri profili per 24 ore.

linkedin stories presentazione

Un’occasione in più per testare la propria rete e magari allargarla.

Come creare le LinkedIn Stories

Il procedimento è identico alla creazione di stories nelle altre piattaforme social: si entra nell’app, si tocca il pulsante Pubblica in basso, e a questo punto è visibile il nuovo pulsante ”condividi una storia”.
Oppure è possibile selezionare il segno “più” in alto alla pagina, per accedere alla storia.

Arrivati a questo punto si potrà scegliere se registrare un breve video, fare una foto, condividere foto o video della propria gallery. Tutto personalizzabile con test e adesivi a tema.

Sarà possibile menzionare qualcuno tramite un tag (la classica @), vedere quante persone la visualizzano e anche chi l’ha fatto così come avviare una conversazione tramite la funzione “Domanda del giorno” (“Question of the Day”).

linkedin stories domanda del giorno

La storia viene caricata e si troverà nella parta alta della homepage insieme a tutte le stories degli altri collegamenti.

Così come sarà messa in evidenza nella parte superiore della pagine di tutti i collegamenti.

Potrà inoltre essere condivisa con altri membri tramite messaggi privati e chi le visualizza potrà inviare un messaggio privato al creatore della storia solo se quest’ultimo è un collegamento di primo grado.

Le videochat

Questo restyling della piattaforma vede coinvolto anche il sistema di messaggistica diretta in cui è stata aggiunta la videochat, una funzionalità che in questi mesi si è dimostrata indispensabile nel mondo del lavoro.

Con un click gli utenti potranno avviare, direttamente dal proprio thread di messaggi, una videochiamata sulle piattaforme di Microsoft Teams, BlueJeans di Verizon o Zoom.

Il successo delle Stories

I social sono ormai un vero e proprio strumento di socializzazione e coinvolgimento emotivo.

Questo è vero anche per Linkedin che solo quest’anno, in cui ci siamo trovati a vivere un ambiente sempre più ibrido tra lavoro e privato, ha registrato un aumento del 55% delle conversazioni tra gli utenti e un +60% nella creazione dei contenuti.

Esistono diversi tipi di social ma è innegabile che, in questo momento, sono le stories ad essere protagoniste nelle relazioni tra individui.

Perché dunque non inserirle anche nel contesto delle relazioni professionali dove posso contribuire a:

  • diversificare i modi di presentare i contenuti di LinkedIn, più informale e immediato rappresentando di fatto un nuovo stile narrativo;
  • raggiungere un pubblico più ampio, costituito soprattutto da chi preferisce visualizzarle piuttosto che leggere gli aggiornamenti di stato di LinkedIn;
  • attirare le nuove generazioni, sempre più abituate a comunicare attraverso snackable content, cioè immagini, video, testi fruibili in modo veloce e immediato.

«Rimanere connessi, a livello personale e professionale, non è mai stato così importante come ora. Durante il lockdown i nostri membri hanno utilizzato LinkedIn per tenersi in contatto con colleghi e altre persone sia per cercare consigli, che per trovare nuove opportunità, o semplicemente per tenersi aggiornati. Vediamo le storie come una naturale continuazione di questa connettività più personale tra colleghi, e abbiamo già visto centinaia di migliaia di nuove conversazioni che si sono innescate tramite le storie»

Michele Pierri, News Editor di LinkedIn Italia

La psicologia delle Stories

È finito il tempo in cui era necessario mostrarsi sempre perfetti e immuni dagli errori. Gli utenti e i potenziali clienti hanno bisogno di interagire con persone reali che affrontano problemi reali e nei quali possono immedesimarsi.

Etimologicamente infatti storia significa riconoscere. Attraverso le stories riconosciamo l’altro e noi stessi.

Ognuno di noi guarda le stories e interagisce con esse. Le guardiamo per riconoscerci e le postiamo per farci riconoscere.

Restando autentici e senza ricercare la perfezione a tutti i costi.

Come sfruttare le Stories su LinkedIn

A causa del suo aspetto professionale, sono in molti però a pensare che le stories siano un po’ “fuori luogo” su una piattaforma di rete come LinkedIn e a domandarsi quale possa essere il loro valore aggiunto.

È lo stesso social, attraverso un comunicato stampa, a spiegare qual è il modo migliore per sfruttare le stories di LinkedIn

Siate rilevanti. Vista la rapidità delle Storie, non bisogna condividere qualsiasi cosa ma puntare sul concetto della rilevanza. Condividere ciò che può interessare per se stessi e il proprio settore e fare in modo che sia pertinenti anche per chi fa parte della propria rete.

Mostrate il vostro aspetto professionale con un tocco umano. Alle persone, questo è assodato, piace interagire e le storie permettono di farlo in modo più autentico. Ecco perché tale aspetto non va mai dimenticato qualsiasi cosa si condivida: siano gli annunci di eventi in tempo reale e gli aggiornamenti delle notizie man mano che escono, così come le foto della propria postazione di lavoro a casa, o nuove idee di networking virtuale. L’autenticità è la chiave.

Siate divertenti e creativi con la vostra rete di contatti. Qual è la differenza rispetto a un post su LinkedIn? Che le storie possono essere un modo più creativo e informale per condividere la propria quotidianità. Si può ospitare una sessione di domande e risposte, condividere suggerimenti per la carriera, o dare un’idea di come appare la propria vita quotidiana in un periodo nel quale molti di noi lavorano da casa.

Usate le storie per far crescere la vostra community. In parte lo abbiamo detto all’inizio, ma repetita iuvant: usate questo nuovo formato per avviare conversazioni con la propria comunità professionale, migliorando al contempo la qualità delle connessioni più importanti. Infine, non abbiate paura di fare una story perfetta: quello che conta è iniziare, ma anche vedere se effettivamente è il formato che fa al caso vostro.

Non ci resta dunque che sperimentare e osservare in che modo le Stories su LinkedIn riusciranno a valorizzare il nostro lavoro.

Immagini collegate:

Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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