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Il coronavirus infetta Internet

Il Coronavirus anche su Internet come malware
Tempo di lettura - 3 minuti

Nonostante la gravità della situazione, nonostante ci siano centinaia di morti, nonostante lo stato di emergenza in Italia per 6 mesi proclamato dal Consiglio dei ministri, nonostante l’allarme planetario decretato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

I pericoli della Rete

Nonostante tutto questo c’è chi tenta di speculare e chi ha voglia di scherzare, diffondendo fake news in Rete e sulle app di messaggistica, WhatsApp in testa, sul virus mortale che sta facendo stare tutti noi e tutto il mondo con il fiato sospeso.

I criminali informatici speculano e tentano le loro “infezioni”, sfruttando la paura globale di questi giorni, inviando e-mail di phishing che contengono veri e propri software dannosi (malware).

Facile fare leva sulla nostra componente emotiva, su questo argomento in totale disequilibrio rispetto a quella razionale, e predisporre e-mail che ci facciano agire in modo istintivo.
E-mail mascherate anche da notifiche ufficiali dei centri di salute pubblica, inviate con allegati (file di testo e audio/video come pdf, mp4, docx) che promettono di fornire maggiori dettagli sulle misure di prevenzione, aggiornamenti sulla minaccia e persino procedure di rilevamento del virus mortale.

Il reale obiettivo? Distruggere, bloccare, modificare o copiare i dati, oltre a interferire con il funzionamento dei computer o della Rete.

I Social Network unite contro le fake news

Facebook, Twitter, Google, TikTok unite contro le fake news sul coronavirus, impegnandosi a sostenere le campagne di informazione corrette delle autorità sanitarie globali e rimuovendo post, foto e video che diffondono disinformazione.

Facebook fornirà spazi gratis alle organizzazioni che conducono campagne per l’informazione corretta sul coronavirus. Aumenterà anche l’attenzione e la verifica dei post su Instagram, aggiungendo un pop-up che fornisce informazioni verificate, quando un utente clicca sull’hashtag #coronavirus. Attiverà anche un servizio di fact checking (verifica dei fatti e delle fonti), in collaborazione con partner di terze parti indipendenti, per notificare agli utenti che potrebbero aver condiviso “suggerimenti” imprecisi o inaffidabili.

Twitter indirizzerà gli utenti verso i siti dei centri di controllo e la prevenzione delle malattie con l’hashtag #knowthefacts.

Google visualizzerà un avviso speciale con gli aggiornamenti dell’OMS quando gli utenti cercheranno informazioni sul virus.

YouTube, la piattaforma video di proprietà di Google, promuoverà i video provenienti da fonti attendibili. La piattaforma indicherà specificamente i contenuti di utenti fidati, come esperti di salute pubblica o notiziari.

TikTok, che ricordiamo essere di proprietà di un’azienda cinese, aggiungerà un collegamento al sito Web dell’OMS e un promemoria per gli utenti per segnalare informazioni che potrebbero essere dannose.

Inizieremo a cancellare post con contenuti pericolosi, cercando di indirizzare i lettori ai siti con le notizie corrette. Le nuove misure verranno anche applicate agli hashtag che promuovono fake news tramite foto su Instagram. E’ importante che chi usa Facebook non causi danno al pubblico.

Kang-Xing Jin, capo della divisione sanità di Facebook

Si sconsiglia di andare nei negozi cinesi, virus creato in laboratorio per dare il via a una vera e propria guerra batteriologica, militari con l’ordine di sparare a vista a chiunque entrasse o uscisse dalla città di Wuhan, ospedale a Wuhan costruito in 16 ore, vaccino già pronto, Tachipirina o un sorso di candeggina come cure per scampare all’epidemia, l’adolescente canadese che su TikTok ha finto di aver contratto la malattia per fare visualizzazioni e ottenere apprezzamenti. Queste e tante altre le bufale che stanno circolando in Rete.

Il gioco Plague Inc.

A questo si aggiunga il record di utenti che hanno scaricato Plague Inc. nelle prime 24 ore dopo il primo caso di coronavirus. Il gioco strategico del 2012 in cui l’obiettivo è sterminare l’intera umanità attraverso l’uso di batteri, funghi e virus. Proprio a causa di questo inaspettato record di utenti, i server che lo ospitano sono andati offline e tale evento ha portato gli sviluppatori a pubblicare un importante tweet in cui si è voluto sottolineare che le informazioni contenute nel gioco non hanno alcuna valenza medica e scientifica.

Il tweet di PlagueInc sul Coronavirus

Ricorda che Plague Inc. è un gioco, non un modello scientifico e l’attuale epidemia di coronavirus è una situazione molto reale che sta colpendo un numero enorme di persone. Raccomandiamo sempre ai giocatori di ottenere le loro informazioni direttamente dalle autorità sanitarie locali e globali.

Plague Inc. News

In conclusione

Tenuto conto che si tratta di un tema che sta generando grande preoccupazione tra le persone di tutto il mondo, e il severo controllo di Pechino su media e social network non aiuta ad avere informazioni per valutarne la reale portata, ricordiamoci che la prevenzione parte anche da noi, compresa la prevenzione per evitare il “contagio” e la diffusione in Rete.

Informarsi esclusivamente tramite fonti affidabili e legittime e condividere solo le notizie provenienti da quest’ultime, non cliccare su link di fonti sconosciute e che promettono di offrire contenuti esclusivi o vere e proprie rivelazioni, non scaricare allegati provenienti da mittenti non verificati.

Se fare informazione ha ancora un senso, allora, mai come in questi casi, bisognerebbe evitare di fomentare il razzismo e offrire un’informazione capace di sviluppare un senso critico e un’opinione fondata su dati certi.

Simone Pieranni – giornalista de Il Manifesto

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Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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