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Generazione H di Maria Rita Parsi

generazione h parsi
Tempo di lettura - 3 minuti

«Dice Aristotele: “Chi non conosce i propri limiti, tema il suo Destino”. Temo, per la Generazione Z, a rischio “Hikikomori” che chiamerò, sinteticamente, Generazione H, il Destino che la mancanza di limiti del mondo virtuale potrebbe preparare, proporre e, soprattutto, imporre loro»

Maria Rita Parsi – incipit del libro

Inizia così il libro di Maria Rita Parsi, “Generazione H”, in cui la psicologa, da sempre impegnata nella tutela giuridica e sociale di bambini e adolescenti, affronta i problemi educativi, relazionali e psicologici originati dalla rivoluzione digitale.
Indagando proprio sulla generazione di ragazzi esposti sin dalla più tenera età alla seduzione del web.

Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono gli adolescenti e i preadolescenti di oggi?

I ragazzi della Generazione H

Sono i ragazzi che nascono già immersi nella tecnologia e per loro il linguaggio digitale è innato e naturale.

Ma allo stesso tempo, fin da piccoli, possono venire catturati o peggio imprigionati dalla Rete. Soprattutto se non sono seguiti durante la loro navigazione dalla mediazione o guida di persone adulte preparate ai pericoli presenti nel mondo del web.

«La facilità di accesso, le soluzioni immediate a ogni problema, da quelli scolastici a quelli esistenziali, la semplificazione delle relazioni fanno di internet il mondo parallelo perfetto, al cui confronto quello reale appare faticoso e deludente. Per questo gli adolescenti ci passano tanto tempo, come qualunque genitore sa bene.
E pur senza arrivare agli estremi della sindrome di Hikikomori, la H del titolo, la pervasività del virtuale nella vita dei giovani pone qualche dilemma su come relazionarsi con questi alieni. E vigilare affinché i limiti non vengano superati»

Vigilare, perché senza adulti che monitorano e filtrano le informazioni veicolate ininterrottamente dalla Rete questi piccoli “internauti” possono correre molti rischi.

Come del resto accade, per usare una metafora dell’autrice, al gruppo di adolescenti protagonisti del libro “Il signore delle mosche” di William Golding.

«Con la rete, la curiosità di sapere da più fonti è stata sostituita dalla curiosità di avere tutto e subito, in un modo sicuramente dannoso non solo dal punto di vista emotivo ma anche da quello cognitivo.
Entrare in rete vuol dire affrontare un mondo pieno di stimoli che a volte, come sirene, annebbiano la nostra capacità di discernere tra ciò che è utile e ciò che può risultare dannoso»

Parsi, Cantelmi,Orlando – L’immaginario prigioniero

Le loro storie

Giorgia, Matteo, Nicola, Mohamed, Isabella, Fatima, Laura, Christian, Veronica, Alessandra, Nilde, Wilma, Miriam, Genny, Gina, Giuditta, Paolo, Nathalie, Marco, Valentina, Salvatore, Ania, Federica, Amatizia, Giorgia.

Sono loro i ragazzi della Generazione H.

Loro la voce che risuona tra le pagine del libro.

Sono infatti proprio i racconti, in prima persona, di questi ragazzi e ragazze che dimostrano che è possibile affrontare la Rete con la corretta maturità, in modo consapevole. Questo se si viene educati e guidati in questo percorso da adulti competenti quali i genitori, gli insegnanti ed educatori.

Tanti i temi trattati: hikikomori, hacking, reclutamento online utilizzato da gruppi terroristici, sexting, cyberbullismo, sfide social. E ancora alcol, droga, omosessualità, gravidanze precoci, violenze, malattia, autolesionismo (mostrato anche in Rete), bodyshaming.

«Famiglia e scuola, le due principali agenzie educative, sono bypassate dal web perché non hanno le competenze per intervenire…
Non sto demonizzando uno strumento che ormai c’è, così come è arrivata la scrittura o la stampa in passato. Ma senza regole, senza controllo, senza mediazioni culturali non si può procedere. Quindi regole, norme e leggi per gestire l’universo web sono il primo passo da compiere. Ma è necessario il recupero di una coscienza sociale su cui gli educatori (scuola e famiglia in primis) siano in prima fila, impegnandosi nello sviluppo delle competenze e nella formazione digitale degli adulti»

Il primo passo è gestire l’universo web scon regole, norme e leggi.

E proprio per questo l’autrice conclude con un incisivo Decalogo rivolto a genitori e ad insegnanti, nel fondamentale ruolo di educatori al mondo virtuale.

Obiettivo, proteggere il capitale più grande di ogni società: il benessere psicofisico dei giovani.

Scheda editoriale

Titolo: “Generazione H. Comprendere e riconnettersi con gli adolescenti sperduti nel web tra Blue whale, Hikikomori e sexting”

Autore: Maria Rita Parsi, Mario Campanella
Casa editrice: Piemme

Immagini collegate:

Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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