È possibile fin dalla scuola dell’infanzia fornire una corretta educazione digitale ai nostri bambini. Anzi è fortemente consigliabile visto che le tecnologie, in continua evoluzione, richiedono un aggiornamento continuo delle competenze digitali.
Aggiornarsi non significa semplicemente imparare ad utilizzare un nuovo dispositivo, un nuovo programma o un’applicazione, anche se fortunatamente già in fase di progettazione e realizzazione si cerca di renderli facilmente fruibili.
Alcuni interrogativi che si pongono non solo i genitori e i maestri sono peraltro comprensibili.
Siamo certi di comprendere le opportunità e rischi di Internet e delle Tecnologie? Sappiamo usarle in modo consapevole e sicuro? E soprattutto, siamo in grado di trasmettere correttamente le competenze ai nostri bambini per aiutarli in questa scoperta del digitale?
Perché l’educazione digitale nella scuola per l’infanzia
Le nuove generazioni sono definite “nativi digitali” ed è sotto gli occhi di tutti la loro capacità di utilizzare gli strumenti tecnologici, come lo smartphone, prima ancora di scoprire tutti i colori della natura e i tipi di animali esistenti.
Prima di insegnare loro l’utilizzo approfondito dei vari dispositivi è utile avvalersi della didattica ludica.
Una didattica orientata all’utilizzo dei fumetti, delle storie e di giochi divertenti (anche in app dello smartphone).
Essenziale interrogarsi su come i bimbi vivono a livello emotivo questa loro “cattura” da parte dello schermo. Così come accompagnarli nella comprensione delle differenze tra l’essere in un gioco (e in futuro in Rete) e l’essere nella vita reale.
Un percorso di educazione digitale che ovviamente fa fatto tutti insieme, comunità educante e genitori, fin dalla scuola per l’infanzia.
Quest’ultimi, in particolare, devono cercare di essere coerenti, di imporre delle regole, di intervenire se tali limiti vengono oltrepassati, di imparare loro stessi l’utilizzo degli strumenti teorici e pratici prima di consegnarli ai più piccoli e consentirgli di essere autonomi.
Le app di gioco per bambini
Innegabile che gaming sia una grande opportunità di apprendimento e che gli store online rendano disponibili molte app di gioco, sia free che a pagamento. Da scegliere con cura.
I criteri di scelta sono in realtà molto simili a quelli che applichiamo nei negozi di giocattoli fisici:
- prestare attenzione alla fascia di età di utilizzo;
- sfogliare la descrizione della app;
- guardare le immagini di anteprima per capire cosa contiene e prediligere interfacce semplici e colorate, intuitive, poco invasive e coinvolgenti;
- ove possibile verificare la qualità dell’audio. Evitare jingle e musica di sottofondo in loop, che creano monotonia, e verificare se disponibile il pulsante “off” per escludere l’audio;
- condividere con il bambino quale desiderio o curiosità deve soddisfare questa nuova app;
- iniziare con giochi creativi e non necessariamente competitivi.
Alcuni esempi di app interessanti, trattate anche in altri articoli del blog, sono ScratchJr e Cybercity Chronicles. Classificate PEGI 3 dunque adatte a tutti i gruppi di età.
In una scelta consapevole saranno altresì da valutare le opportunità e i rischi insiti nell’online dunque:
- leggiamo le recensioni degli utenti;
- verifichiamo con attenzione i potenziali pericoli che potrebbero essere insiti nella app: acquisti in-app, pubblicità, notifiche push (grazie alla quale il messaggio di chat perviene al destinatario senza che questo debba effettuare un’operazione di scaricamento), link a contenuti esterni, raccolta di dati personali (dati di geolocalizzazione, foto, ID del dispositivo etc.);
- non essenziale ma utile, la disponibilità di una sezione dedicata ai genitori, in cui si illustrano gli aspetti educativi, si spiega come sfruttare al meglio i contenuti dell’app e come utilizzarla insieme ai propri figli.
L’educazione digitale tramite le storie
La narrazione e l’illustrazione sono stati anche nei secoli precedenti delle valide occasioni di apprendimento. Da molto tempo vengono utilizzate anche per affrontare tematiche importanti come l’educazione digitale, con format diversificati e inclusivi.
Audiolibri animati, booklet, fumetti, risorse multimediali interattive, guide di approfondimento con schede da colorare e attività da completare, solo per citarne alcuni.
Ultimamente molto diffuso anche l’utilizzo del formato podcast, uno dei fenomeni mediatici del momento che stanno crescendo anche nel nostro Paese. Tracce audio disponibili in Rete, solitamente di natura seriale a episodi, che si scaricano da Internet sul proprio smartphone attraverso piattaforme dedicate. Un’esperienza che passa attraverso l’ascolto, senza immagini o video a supporto.
Tanti i canali rivolti anche a bambini e ragazzi e che raccolgono fiabe, favole e argomenti come ad esempio scienza e tecnologia, musica e salvaguardia dell’ambiente.
Laboratori per l’educazione digitale
L’attività di gruppo rappresenta la modalità migliore per far sì che i bambini possano approcciare i temi della valorizzazione dei talenti, del rispetto delle differenze, della forza dell’unità e della condivisione, dell’autonomia.
Tra le vari possibilità vi sono i laboratori teatrali dove mettere in scena famosi personaggi animati protagonisti di libri e cartoni animati per l’infanzia.
Veri e propri strumenti di riflessione critica e creatività, dove acquisire informazioni e attivare percorsi di comprensione dei fenomeni dell’era digitale, siano esse risorse o pericoli.
Le possibilità dunque ci sono anche, in così tenera età.
Resta indispensabile il grado di coinvolgimento del bambino.
Se quanto proposto non è adatto all’età del bambino oppure è ripetitivo sarà presto abbandonato oppure lo indurrà a fare zapping tra le diverse possibilità offerte, proprio come in televisione..
Last but not least, cerchiamo di evitare di far utilizzare ai piccoli le app pensate per noi adulti (come gli stessi social network, Facebook ed Instagram, oppure Youtube e Whatsapp) e impostiamo dei limiti sul tempo di utilizzo.