Nel comparto del gaming, c’è la nicchia del gioco d’azzardo (il gambling) che conquista una delle prime posizioni nella lista delle preferenze dei cittadini italiani.
Casinò, bookmaker, piattaforme di poker internazionali, bingo, slot machine, roulette, scommesse sportive (betting).
Giochi in cui si cerca di vincere somme in denaro e nei quali il risultato dipende in alcuni casi dalla fortuna o dalla probabilità e in altri dall’abilità del giocatore.
Abilità quali visione strategica e capacità di cambiare strategia al momento opportuno, ragionamento deduttivo, controllo dell’impulsività e dello stress, capacità di mantenere alta l’attenzione e attitudine al problem solving.
Abilità che il giocatore deve essere in grado di valutare correttamente e oggettivamente.
È innegabile che l’avvento di Internet ha rivoluzionato anche il modo ludico.
Questi giochi sono accessibili praticamente ovunque (da smartphone come da tablet e computer) e in qualsiasi momento, da chiunque e in modo anonimo, e sono caratterizzati da una grande competizione (che rende certamente più interessante la sfida).
I dati ufficiali sul fenomeno in Italia
A settembre 2019 si è registrato un giro d’affari superiore agli 82 milioni di euro, con un incremento del 18% rispetto a settembre 2018 (dati AGIMEG – Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco).
L’Istituto superiore di sanità (Iss) denuncia un aumento del 10% di giocatori quindicenni in quattro anni. Secondo l’ultima analisi del Sistema di sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children, Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), i teenager che hanno scommesso o giocato del denaro almeno una volta sono il 42,2%
Sono quasi 700mila i minorenni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno, specifica l’Iss. Di questi, quasi 70mila sono già giocatori problematici, cioè assumono comportamenti che sconfinano nella patologia. Si svegliano di notte per giocare, rinunciano a uscire, dicono bugie per racimolare soldi.
Nonostante il gioco d’azzardo, in tutte le sue forme, sia vietato ai minorenni, il Web ha spalancato le porte di questo mondo a tutti. Riguardo alle app, sui principali store online se ne trovano a bizzeffe. E sono tutte gratuite. Ma si trovano immagini allettanti anche sui social. È molto facile lasciarsi sedurre. Quando si chiede: “conferma di essere un adulto”, cosa ci vuole a “flaggare“ un sì?
Ognuno ha una spinta motivazionale diversa, ma sta sempre cercando di anestetizzare un disagio. Personale, famigliare, relazionale. Sta cercando qualcosa che non trova nella realtà. In questi casi il gioco ha un effetto di panacea, di balsamo di tutti i mali. Il suo effetto ha però la durata di un’anestesia e, una volta sfumato, il vuoto si ripresenta in dimensioni amplificate.
Il gioco d’azzardo patologico è una malattia che ha gravi conseguenze fisiche, psicologiche e sociali, è presente anche nel Manuale diagnostico dei disturbi mentali e si associa spesso ad altre dipendenze. Tra cui quella delle tecnologie digitali.
Professor Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’ Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo (Di.Te)
La dipendenza dai giochi d’azzardo
A prescindere che si giochi nel reale o nel virtuale, da sempre la linea di confine tra il gioco come divertimento (detto anche gioco responsabile) ed una vera e propria dipendenza patologica, dove è il gioco ad avere il controllo (detta ludopatia), può essere davvero sottile.
Nel caso di dipendenza si assiste a una ricorrente e spesso crescente voglia di giocare puntando somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato.
E ancora, isolamento sociale, sensi di colpa e di vergogna, dove si mente e il gioco viene tenuto nascosto, fino ad arrivare a commettere azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita allo scopo di finanziare le proprie giocate.
Il tutto con ovvie conseguenze negative sul piano personale e sociale, come indebitamento, distruzione dei rapporti familiari e pregiudizi nel campo lavorativo o scolastico.
Se a questo si aggiunge che le persone vulnerabili al gioco spesso sono vulnerabili anche in altri ambiti (come “prestiti” finanziari e giochi sessuali) e che nelle chat di gioco si possono incontrare predatori abilissimi ecco che i rischi aumentano (soprattutto se il giocatore è un giovane).
Schemi mentali distorti
È stato riscontrato che una percentuale molto alta di schemi mentali distorti si genera proprio mentre si sta giocando d’azzardo. Eccone alcuni:
- L’illusione del controllo: questa illusione è rafforzata dall’assunzione che l’esito di una mano è direttamente dipendente alle proprie abilità più di quanto non lo sia in realtà. Se si vince è grazie alla propria capacità, se si perde è a causa di circostanze sfortunate. E in tutto questo non si prende in considerazione il meccanismo del rinforzo intermittente adottato dai provider dei giochi online: puoi essere sfortunato o giocare male un tot di partite, ma arriva quella buona che ti “ripaga” delle precedenti e ti fa vincere denaro, per indurti a continuare a giocare.
- L’effetto Monte-Carlo (“gamblers fallacy”): dalla frequenza di eventi precedenti si arriva alla possibilità di eventi conseguenti (per es. nella roulette: per 3 volte di fila è venuto il nero, quindi adesso aumenta la possibilità che esca il rosso).
- Interpretazione sbagliata delle possibilità di vincita: il giocatore patologico spesso sopravvaluta in modo irrealistico le sue previsioni di vincita ( il 98% delle puntate nel Lotto vanno perse).
- La quasi-vincita: questo è il caso che si verifica ad esempio quando in una slot machine devono uscire tre simboli uguali per vincere, ma lo stesso simbolo appare solo 2 volte. Risultato: “Ci sono andato molto vicino! Per questo devo continuare a giocare!”
- La cattura (“entrapment”): questo caso descrive scelte oggettivamente errate, ma fatte volutamente, magari per giustificare l’investimento già effettuato, “Ok, sono stato battuto, ma se sono arrivato fino a questo punto devo andare avanti, quindi continuo…”.
- Il tentativo di pareggiare delle perdite presenti con puntate più alte, il Chasing, nel poker chiamato anche “on-tilt”.
Fattori di rischio
Tra i fattori rischio più frequenti ed osservati ci sono:
- una vincita grossa all’inizio dell’esperienza al gioco
- problemi economici e/o di gestione del denaro
- esperienze di perdita recenti o un cambiamento importante nella vita ( per es. interruzione di relazioni affettive, divorzio, perdita di lavoro, pensionamento o la morte di una persona cara)
- problemi di salute oppure di dolore fisico
- senso di solitudine, scarsi interessi, mancanza di scopi (stati depressivi in genere)
- sentimenti di noia che generano ricerca di eccitazione, tendenza all’impulsività, predilezione per il rischio
- uso di alcol o altre sostanze stupefacenti
- stati di irrequietezza o ansia
- esperienze subite di abuso o trauma
- un caso in famiglia di problemi con alcol o altre sostanze, con il gioco d’azzardo oppure con sperpero di denaro
- convinzioni di avere un metodo o un sistema di gioco che aumenta la possibilità di vincere
Diagnosi
Per capire se il proprio modo di giocare sia responsabile o pericoloso si può utilizzare:
- il questionario della “Gamblers Anonymous”, una delle più grandi organizzazioni che affrontano il gioco d’azzardo problematico nel mondo
- la diagnosi DSM-5 (quinta edizione del manuale “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders”)
Come uscirne
Il primo passo verso la guarigione consiste nell’ammettere il problema ed essere disposti ad accettare un aiuto professionale.
Per chi invece vive con chi manifesta tale dipendenza è indispensabile saper cogliere ogni segnale di allarme e cercare sempre un dialogo.
Ad oggi i SerT (Servizi per le dipendenze patologiche delle Aziende Usl) hanno specifiche equipe (composte da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri) che si occupano di diagnosi e cura del gioco patologico.
L’Istituto superiore di sanità ha attivato il numero verde 800.558822, anonimo e gratuito.
È dedicato soprattutto ai più giovani, invece, l’aiuto degli specialisti di neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove è stato attivato l’indirizzo e mail iogioco@opbg.net.
Gli stessi provider di giochi online mettono a disposizione opzioni di gioco responsabile.
Si può stabilire l’importo massimo di denaro che si è disposti a spendere (e se si aumenta il limite la nuova impostazione diventerà attiva solo dopo un certo numero di giorni) oppure decidere l’autoesclusione rendendo inaccessibile il gioco per un periodo di tempo più o meno lungo (da impostare sul proprio account).
E se si riesce a giocare per divertimento, non per diventare ricchi, una partita ogni tanto, magari tra amici, può essere semplicemente una valvola di sfogo alternativa.