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Competenze digitali e scuola: dalla teoria alla pratica

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Tempo di lettura - 4 minuti

L’acquisizione di  competenze digitali (digital skills) attraverso l’aggiornamento continuo, non limitato al periodo della vita che ci vede frequentare la scuola, è ormai essenziale.

Oltre alle capacità di utilizzo degli strumenti occorrono competenze specifiche nell’utilizzo sicuro e critico della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (TIC). Nessun ambito escluso: studio, lavoro, tempo libero.

Competenze chiave per l’apprendimento permanente

Le  competenze chiave per l’apprendimento permanente, valide in tutto l’arco della vita dell’individuo, sono esplicitate nella Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e sono:

  • comunicazione nella madrelingua;
  • comunicazione nelle lingue straniere;
  • competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
  • competenza digitale;
  • imparare a imparare;
  • competenze sociali e civiche;
  • spirito di iniziativa e imprenditorialità;
  • consapevolezza ed espressione culturale.

Nello specifico, la competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie e la comunicazione.

Essa implica abilità di base quali:

  • l’uso dei dispositivi tecnologici (quali, ad esempio, smartphone, PC, tablet);
  • saper reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni;
  • essere in grado di comunicare e partecipare in modo corretto a reti collaborative tramite Internet.

Il framework europeo DigComp

Il framework europeo DigComp fornisce una  guida utile per individuare chiaramente  i punti di relazione e di integrazione tra le competenze chiave dell’apprendimento permanente e la competenza digitale.

La competenza digitale è suddivisa in cinque aree che racchiudono 21 sotto-competenze:

  1. Alfabetizzazione su informazioni e dati
    • capacità di navigare, ricercare e filtrare le informazioni e i contenuti digitali
    • valutazione e comprensione di dati, informazioni e contenuti digitali
    • gestione dei dati delle informazioni e dei contenuti digitali
  2. Comunicazione e collaborazione
    • interazione con gli altri attraverso le tecnologie digitali
    • condivisione di informazioni attraverso le tecnologie digitali
    • esercitare la cittadinanza attraverso le tecnologie digitali
    • collaborare attraverso le tecnologie digitali
    • netiquette
    • gestione dell’identità digitale
  3. Creazione di contenuti digitali
    • capacità di sviluppare contenuti digitali
    • rielaborazione di contenuti digitali
    • copyright e le licenze
    • programmazione
  4. Sicurezza – che viene suddivisa a seconda che la protezione riguardi:
    • i dispositivi
    • i dati personali e la privacy
    • la salute e il benessere
    • l’ambiente
  5. Risolvere i problemi
    • capacità di cercare in rete possibili soluzioni
    • individuare di bisogni e risposte tecnologiche
    • utilizzare in modo creativo le tecnologie digitali
    • individuare i divari nelle competenze digitali

Secondo il modello DigComp l’abilità a esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni –  sia in forma orale che scritta – viene  messa in relazione con le competenze digitali: interagire attraverso le tecnologie, esercitare la cittadinanza online e attestare la propria identità digitale, collaborare attraverso i canali digitali, rispettare la netiquette.

Le competenze digitali a scuola

La tecnologia rappresenta ormai una risorsa essenziale nella formazione dei giovani, che può essere di grande aiuto anche nello studio.

Pensiamo ad esempio per i bambini con disturbi specifici di apprendimento (DSA) quanto possano essere utili i software in grado di trasformare un lungo testo da leggere in:

  • una sintesi vocale da ascoltare;
  • una mappa concettuale;
  • una infografica.

L’emergenza Covid ha accelerato in molte zone dell’Italia l’utilizzo della tecnologia nelle scuole, ma ha anche evidenziato alcune due criticità:

  • molti istituti  non possiedono ancora sufficiente disponibilità di lavagne interattive multimediali (LIM), devices e connessione Internet per coprire tutte le classi e  sono costrette a utilizzare un unico spazio in cui si programma un orario di lezioni a rotazione;
  • non tutti i docenti possiedono competenze digitali didattiche sufficienti ad affrontare un rinnovamento della metodologia applicata a scuola sfruttando ogni potenzialità degli strumenti digitali, sebbene si stiano progressivamente attuando il Piano Nazionale Formazione Docenti (PNFD) e del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) – previsti dalla legge 107 del 2015.
digital skills

Nel percorso educativo i docenti e i genitori devono essere il più possibile collaborativi, non limitandosi ad interagire solo quando si presentano situazioni di criticità.

Si deve fornire ai giovani una formazione ed informazione ampia che va dalla ricerca di informazioni e scambio di messaggi online, alla creazione di contenuti digitali e alla tutela attiva della privacy e della sicurezza.

Il tutto cercando di  suscitare curiosità, spirito critico e disponibilità all’apprendimento.

Le competenze digitali con i compiti di realtà

Il 2020-2021 è un anno scolastico pieno di sfide, non solo dal punto di vista della sicurezza per la salute: l’Educazione Civica è tornata sui banchi di scuola con obiettivi formativi chiari e fortemente attuali.

Il programma, con un  minimo di 33 ore, prevede argomenti come la Costituzione, lo Sviluppo Sostenibile e la Cittadinanza Digitale.

Tre assi essenziali per lo sviluppo di competenze etiche, morali e di pensiero critico dei ragazzi, per far si che imparino comprendere, valutare e partecipare come cittadini consapevoli delle tematiche  attuali.

Nei percorsi formativi e di apprendimento, attivi sin dalla scuola primaria, risultano vincenti  i cd. “compiti di realtà”, ovvero le richieste rivolte allo studente di risolvere situazioni problematiche, complesse e nuove, quanto più possibile vicine al mondo reale.

Applicandoli alle competenze digitali, lo studente dovrà:

  • mettere in relazione saperi afferenti a diverse discipline;
  • agire in concreto, confrontarsi con piccole sfide in cui analogico e digitale si integrano e si influenzano;
  • prendere coscienza delle problematiche legate alla validità e all’affidabilità delle informazioni disponibili e dei principi giuridici ed etici che si pongono nell’uso interattivo delle Tecnologie della Società dell’Informazione (TSI);
  • narrare l’esperienza di apprendimento, esplicitando il significato attribuito al proprio lavoro, le intenzioni che hanno guidato lo svolgimento dell’attività, le emozioni provate.

Attraverso l’esperienza e il coinvolgimento attivo si realizza così il processo di apprendimento: si viene messi alla prova, si traducono in azioni le conoscenze e le capacità, si chiede di riflettere sulle azioni compiute. 

Il tutto inserendo moduli formativi su pensiero computazionale, creatività digitale e competenze di cittadinanza digitale, in sinergia con progetti formativi su robotica educativa, internet delle cose (IoT), making e coding by gaming online.

Da approcciare, a seconda dell’età dei ragazzi, con un metodo ludico-didattico.

Le piattaforme di apprendimento

Sono disponibili e sempre più numerosi gli ambienti “protetti” per l’apprendimento, realizzati appositamente per gli  allievi delle scuole primaria e secondaria.

Spazi online dedicati a informare/formare comportamenti prudenti nell’ambiente digitale.

L’impegno più grande, sia dei fornitori di questi servizi che dei genitori e della comunità educante, è quello di far si che ambienti  e risorse siano adeguati all’età degli utenti.

Un’età che ad oggi è ancora difficile da verificare online e su cui si sta molto discutendo.

Leggiamo dunque con grande attenzione le informazioni contenute nei “termini di servizio” che ci viene richiesto di sottoscrivere per l’iscrizione alle piattaforme (anche di social network) o per utilizzare le varie applicazioni.

Ma soprattutto evitiamo di aggirare, o di far aggirare ai nostri ragazzi, i sistemi di age verification (verifica dell’età) presenti nella fase di registrazione a una piattaforma, ad oggi basati solo sulla autocertificazione.

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Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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