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Cani e tecnologia: una connessione possibile

cani tecnologia
Tempo di lettura - 7 minuti

È davvero possibile che la tecnologia, che tanto si è diffusa nel nostro quotidiano, possa influenzare anche la vita dei cani, trasformandoli in veri e propri cani smart? A mio avviso, e come avrò modo di illustrarvi nel seguito, assolutamente sì e in meglio. Sebbene parlando di cani possa sembrare un’associazione a dir poco fantasiosa!

Negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti in tal senso, in particolare modo su due fronti:

  • la tecnologia per i cani da lavoro, utile per migliorare le loro performance e, di conseguenza, anche la vita delle persone a cui vanno in soccorso;
  • la tecnologia al servizio dei cani, che consente ai proprietari di prendersi cura del proprio cane in modo più sereno e sicuramente più semplice.

Diversi anni di studio e di sperimentazione hanno portato a mettere a punto alcuni accessori tecnologici che vanno a semplificare l’interazione e la comunicazione con il cane.

Sia esso un soggetto impegnato in un lavoro sociale, per cui è necessario rendere migliore e più efficiente l’attività lavorativa svolta, sia esso l’adorato cane di casa, per cui il proprietario farebbe qualunque cosa per garantire il suo benessere.

Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

La tecnologia per i cani da lavoro

Nell’immaginario collettivo i cani da lavoro sono conosciuti come cani da soccorso.

Sono quei cani che individuano e segnalano persone intrappolate (ad esempio sotto le macerie a seguito di un terremoto o sepolti sotto una valanga) o disperse (ad esempio nei boschi) a causa di un evento imprevisto e negativo.

Tutte situazioni in cui è l’olfatto del cane a far da padrone.

Esistono certamente anche altre tipologie di cani che affiancano l’uomo nel lavoro, ma l’elemento comune è sempre l’impiego del loro potente olfatto. Alcuni esempi, non esaustivi, sono certamente in ambito:

  • militare, dove i cani sono usati per l’individuazione di armi e esplosivi o come cani antimine;
  • medico, dove i cani possono identificare e segnalare possibili soggetti malati di tumore oppure allertare in caso di crisi legate a malattie quali diabete o epilessia;
  • ambientale o sanitario, in cui i cani vengono addestrati per individuare, in ambito domestico o in una coltura, infestazione da particolari parassiti;
  • antidroga dove i cani affiancano le forze dell’ordine nell’individuare sostanze stupefacenti.

I cani addestrati per queste attività sono in grado di identificare la presenza delle sostanze che stanno cercando anche quando queste sono rilevabili solo in tracce, grazie al loro sviluppatissimo senso dell’olfatto.

Le unità cinofile di soccorso sono costituite dal team Uomo-Cane che, lavorando insieme, prendono parte ad operazioni di soccorso.

L’uomo, il conduttore, deve conoscere profondamente il proprio cane.

Deve conoscerne il carattere, la preparazione e le possibili reazioni instaurando quel rapporto di fiducia indispensabile a motivare il cane nel lavoro e aiutarlo a superare stress e fatica.

Una preparazione tecnica che richiede non poco tempo, impegno e difficoltà da parte di entrambi.

Ma in che modo può essere d’aiuto la tecnologia in questo caso?

Come individuare i cani più adatti ad uno specifico lavoro

In primo luogo, tramite la tecnologia è possibile individuare se il cane, fin da quando è cucciolo, è adatto o meno per uno specifico lavoro.

Importante per evitare di sprecare tempo ed energie su un cane che potrebbe, da adulto, non risultare idoneo al tipo di attività scelta.

In questo caso il lavoro svolto dall’università Georgia Tech (Georgia Institute of Technology) è stato prezioso, sviluppando e creando dei particolari smart toys per cani dotati di sensori.

È grazie alla presenza di questi sensori che si possono misurare alcuni importanti parametri del cane tra cui il temperamento ovvero la velocità di risposta del cane a stimoli esterni (come i comandi dati dal conduttore).

Più il cane è reattivo, meglio è per il lavoro che lo vede impegnato.

Lo studio, durato due anni e in collaborazione con l’associazione Canine Companions for Independence ha brillantemente verificato, con una probabilità dell’87%, se il cane testato fosse adatto o meno al lavoro a cui avrebbe dovuto essere destinato.

Giochi che hanno consentito anche di identificare problemi di salute o comportamentali che avrebbero potuto inficiare la carriera lavorativa di quel cane.

Con il vantaggio ulteriore di poter scegliere di destinare quel cane ad un altro tipo di vita, più adatto alle sue caratteristiche caratteriali e di salute.

La tecnologia come mezzo per migliorare la comunicazione dei cani

La tecnologia può essere d’aiuto anche per superare il limite più grande nell’interazione Uomo-Cane, ovvero la comunicazione.

Il cane deve trasmettere al suo conduttore più informazioni possibili e tempestive in merito a ciò che ha trovato.

Siamo abituati a vedere che il cane, una volta che ha trovato un disperso, torna dal suo conduttore per segnalare il ritrovamento e condurlo successivamente sul luogo del ritrovamento.

Con il rischio che nel frattempo il disperso, per qualunque motivo (paura del cane, stato di shock o panico), si allontani.

Obbligando di fatto il cane ad una seconda ricerca.

Per risolvere queste situazioni la Georgia Tech ha sviluppato una tecnologia che permette al cane di comunicare in modo più chiaro le informazioni necessarie al suo conduttore.

La tecnologia messa a punto è rappresentata da giubbotti con strumentazione a misura di cane.

Giubbotti che inviano informazioni al conduttore e che consentono di comunicare in modo più chiaro e preciso con il cane.

Ad esempio, se un cane da soccorso trova un disperso può segnalarne il ritrovamento e,  contemporaneamente, la posizione.

Senza la necessità di tornare a prendere il conduttore per portarlo sul luogo del ritrovamento.

Per i cani che cercano esplosivi, una tecnologia analoga permette loro di comunicare il tipo di esplosivo individuato permettendo al conduttore di decidere la modalità più adatta per il suo intervento successivo.

Una tecnologia adatta anche per quei cani che devono allertare in caso di crisi epilettiche o diabetiche della persona che assistono. In questo caso possono infatti essere dotati di strumenti touchscreen che permettono loro di inviare richieste di soccorso in caso di crisi del proprietario.

Anche quando quest’ultimo dovesse trovarsi in casa da solo consentendogli così di essere indipendente dalla presenza di un’altra persona o di un familiare da allertare.

Dal tartufo del cane al naso elettronico

In tutto questo si vede la grande responsabilità che ha un cane da soccorso o da assistenza.

Così come le difficoltà che trovano i relativi conduttori quando il cane arriva all’età del meritato pensionamento.

Preparare un cane da lavoro è un lavoro lungo, il suo lavoro è importante ma gli anni per cui un cane può prestare questo tipo di servizio è dell’ordine di 8-10 anni.

Da qui l’idea di sviluppare una nuova tecnologia a supporto di cani e conduttori: il naso elettronico, che potrà in futuro affiancare o sostituire il lavoro dei cani.

Come abbiamo visto, l’olfatto del cane è notevolmente più sviluppato del nostro ed è in grado di individuare sostanze presenti in concentrazioni bassissime, impercettibili al nostro naso.

Il cane riesce ad individuare malattie o particolari stati di stress o ansia grazie a particolari sostanze che vengono secrete dall’organismo in queste situazioni e che alterano l’odore dei fluidi corporei.

Un addestramento che avviene su campioni liquidi corporei come sudore, urina, saliva, all’interno dei quali sono disciolte le sostanze che caratterizzano la malattia o lo stato d’ansia.

L’impronta olfattiva

Il naso elettronico, tramite l’analisi dei campioni individuati come positivi da parte dei cani, dovrà individuare quella che viene definita impronta olfattiva, cioè l’insieme di specifiche molecole che formano l’odore.

Non facendo dunque una valutazione della composizione dell’odore che deve identificare, ma valutando la presenza o meno dell’impronta olfattiva.

Nel caso di impiego del naso elettronico nella ricerca di persone travolte da valanghe o dispersi sotto le macerie a seguito di un terremoto, l’impronta olfattiva da cercare sarà data da una miscela di acetone e isoprene emessi con la respirazione insieme ad anidride carbonica e umidità, ma anche ammoniaca emessa tramite la sudorazione della cute.

La necessità di fare lavorare il naso elettronico su una miscela di sostanze e non su una singola sostanza, è data dal fatto che, ad esempio la sola anidride carbonica, oltre a poter essere emessa dalla respirazione umana, potrebbe anche essere emessa da qualcosa che brucia.

La tecnologia al servizio dei cani

Esiste poi l’altra faccia della medaglia, cioè quella che definisce cosa la tecnologia può fare per i cani e per farci vivere meglio con loro, in qualità di loro proprietari.

La tecnologia per cani più nota è sicuramente il GPS o tracker, che permette di individuare dove si trova il cane e i suoi spostamenti. Una funzione utilissima in caso di smarrimento o fuga del cane.

Si va dai modelli più semplici, che ci permettono tramite smartphone di localizzare il nostro cane, a quelli più sofisticati dotati di sensori in grado di monitorare alcuni parametri vitali del nostro cane.

In quest’ultimo caso potremo sapere, oltre a dove si trova il cane, anche se sta bene, se è spaventato, se sta dormendo o se sta correndo.

Indispensabile per monitorare lo stato di salute del cane anziano o convalescente, così che possiamo valutare se e quando sia necessario intervenire o meno.

Sono molto semplici da utilizzare: è sufficiente collegarli al nostro smartphone tramite App dedicata.

Sempre parlando di App, come esistono applicazioni studiate per segnalare la presenza dei bambini in auto, così ne esistono anche per i cani.

Un allarme che si attiverebbe nel caso si dovesse scendere dall’auto lasciando il cane all’interno senza far ritorno entro un certo lasso di tempo.

Per il suo benessere e la nostra pigrizia

Esistono poi altri strumenti tecnologici studiati per il benessere del cane, o forse anche per sopperire alla pigrizia di alcuni proprietari.

Tra questi possiamo ricordare:

  • il lanciapalline automatico;
  • il dispenser di cibo automatico;
  • lo smartphone per Fido;
  • i videogiochi.

Il lanciapalline automatico permette al nostro cane di giocare in solitaria, ricevendo anche un premio nel momento in cui dovesse scegliere di riportare la palla al lanciapalline per il lancio successivo.

Il dispenser di cibo è una tecnologia studiata per quei cani i cui proprietari passano molte ore fuori casa. Non sempre vogliono attendere il ritorno del proprietario o la visita del dog-sitter!

Lo smartphone per Fido consente invece di interagire e comunicare con il cane quando non possiamo essere in casa. Si tratta di uno strumento touchscreen che va posizionato attaccato al muro, all’altezza del muso del cane e consente, tra le varie opzioni, di parlare al cane, di far partire un sottofondo musicale e, in alcuni casi, anche di dispensare dei premi.

Da ultimo ci sono anche i videogiochi con cui il cane può decidere di passare il tempo mentre noi siamo fuori casa. Una sorta di attivazione mentale tecnologica che potremo tenere monitorata grazie a un’applicazione sul nostro smartphone.

Trovo molto interessante l’associazione cani e tecnologia purchè questa:

  • renda migliore l’attività svolta con il cane;
  • dia la possibilità di monitorare il suo stato di salute;
  • permetta di ritrovarlo nel momento in cui accidentalmente si perde.

Quindi ben venga il cane smart purché per lui venga sempre garantita l’interazione con noi e la necessaria alla socialità che da sempre caratterizza il miglior amico dell’uomo.

Immagini collegate:

Fiorenza Merati

Fiorenza Merati

Interprete cinofila e aromaterapeuta per cani.Amo definirmi interprete e non educatrice perché il mio ruolo è quello di ponte interpretativo tra cane e persona. Per questo posso dire di essere educatrice cinofila e aromaterapeuta per cani sulla carta, ma interprete del linguaggio e delle emozioni dei cani nella pratica. Non ho ancora il dizionario completo e a volte qualche dettaglio può sfuggire, ma mi piace vedere il cane come fusione di mente, corpo e spirito. Dove ogni componente è collegata all’altra e dove il cane è in qualche misterioso modo collegato all’uomo. L’aromaterapia è entrata da qualche anno nella mia vita, lavorativa e non, e ne ha arricchito il modo di leggere le emozioni dei cani.Appassionata del ridere e del buon umore, mi piace trovare il lato divertente e ironico in tutto ciò che mi accade intorno. In continua evoluzione, non riesco a fare a meno di studiare, imparare ed esplorare il mondo dei cani. Gli unici animali che nei secoli, non si sa bene perché, sono rimasti fedeli all’uomo.

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