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Attenzione agli stickers: postate con la testa

Gli stickers tanto utilizzati nelle chat
Tempo di lettura - 2 minuti

Tutti noi ci divertiamo ad usarli mentre chattiamo con le app di instant messaging come WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger.

Sono gli stickers, i classici adesivi digitali. Per rendere le nostre conversazioni online ancora più dirette, divertenti e simpatiche e che ci hanno consentito di variare rispetto al ristretto vocabolario delle emoticons.

Versatili, fissi o animati, suddivisi per preferiti o categorizzati per argomento. Da noi scelti e scaricati con pacchetti extra gratuitu dagli Store disponibili o addirittura creati da noi direttamente.

Quelli più in voga con un processo di diffusione che è quasi sempre virale.

I pericoli degli stickers

Molte le app che ci consentono di creare stickers personalizzati a partire da disegni o fotografie (ad es per gli stickers di WhatsApp e Facebook Messanger possiamo ricordare le app Sticker Maker oppure Sticker Studio, per Telegram il bot @stickers).

E proprio questa facilità di realizzazione da parte di chiunque, non solo dalle aziende di terze parti in base alle varie preferenze degli utenti, che ci porta a dover prestare attenzione all’affidabilità di quanto scarichiamo dagli Store.
Consiglio valido sempre, non solo per i pacchetti di stickers.

Infatti gli stickers, come tutti gli strumenti tecnologici a grande diffusione, potrebbero essere utilizzati dagli hackers per veicolare sui nostri dispositivi dei malware.

Oppure, come ci avverte la Polizia Postale, potrebbero avere un contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico.

Di recente, tra i giovani e i giovanissimi, la nuova frontiera dell’instant messaging è rappresentata dagli sticker, fenomeno in crescente diffusione, che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Negli ultimi mesi anche WhatsApp ha offerto agli utenti la possibilità di utilizzare, accanto a emoji, gif e pacchetti di sticker messi a disposizione dall’applicazione stessa, anche la possibilità di crearne di personalizzati. Ricavandoli da fotografie reali, tramite diverse App gratuite, disponibili per IOS e Android, che ne consentono la modifica. Questo tipo di servizio sta ricevendo il consenso degli utenti preadolescenti e adolescenti, che spesso ne fanno un uso improprio, diffondendo adesivi digitali dai contenuti illeciti (pedopornografici, xenofobi, discriminatori, etc.), che configurano reati gravi.

Polizia Postale

Tanti i consigli della Polizia Postale che ci invita a prestare attenzione quando scarichiamo, creiamo e/o condividiamo gli stickers. Ma soprattutto quando ci ricorda di “postare con la testa“.

Anche questo consiglio valido sempre, a prescindere dagli stickers.

Immagini collegate:

Antonella Bruzzone

Antonella Bruzzone

Founder del blog ConsapevolMente Connessi, Ingegnere Informatico appassionata di CyberSecurity approdata da qualche anno al Coaching. Un mix di competenze che sa farmi apprezzare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in cui viviamo, ben consapevole dei rischi insiti in essa. Perché la onlife è come un salto con lo skateboard: potresti cadere, lo sai, ma è altrettanto vero che, con la giusta guida, potresti imparare a chiudere i trick più difficili.

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