
Ciao, piacere di trovarti qui!
Mi chiamo Antonella Bruzzone e vivo a Genova, la mia amata “Superba”, chiusa tra terra e mare, con i suoi carruggi e le sue storie cantate da Fabrizio De Andrè.
Sono un Ingegnere Informatico, appassionata di CyberSecurity, che lavora nel mondo dell’Information Technology da circa 20 anni e che vuole essere subito onesta con te: la creazione di un blog non è mai stato tra i miei obiettivi prioritari!
Questo è stato vero finché nel mio percorso che si chiama vita ho avuto il piacere di scoprire e leggere i testi del sociologo e filosofo Zygmunt Bauman, approfondendo quella che lui definisce “modernità liquida“: una società post-moderna in cui si è perso il senso del tempo e prevale la cultura dell’adesso e della fretta, un territorio incerto costellato da un esercito di consumatori che fanno di tutto per assomigliarsi l’uno con l’altro.
Concetto ripreso ed elaborato da Tonino Cantelmi, psicoterapeuta e psichiatra, che per primo ha studiato in Italia la tecnodipendenza e l’impatto della tecnologia sulla mente umana, coniando il termine di “tecnoliquidità“
A rafforzare ulteriormente questi concetti si sono nel tempo andate aggiungendo le immagini del progetto Removed di Eric Pickersgill così come i dipinti del pittore statunitense Mark Kostabi, entrambe espressione della lontananza psicologica derivante dall’utilizzo inconsapevole della tecnologia.
Da qui ho ripreso il mio viaggio quotidiano nella tecnologia e nel mondo virtuale con occhi nuovi, rendendomi conto del ruolo di rilievo che ciascuno di noi ha nelle conversazioni digitali.
Questa vuole essere la mia conversazione digitale con te.
Siamo certi di sapere usare la tecnologia in modo moderato e corretto, traendone gli evidenti benefici ma consci delle implicazioni sociali e fisiche che comporta? Riusciremo a vederla come mezzo e non come il fine?
Cercheremo insieme di aumentare questa consapevolezza digitale, evitando l’isolamento sociale e le insidie che possono presentarsi quando si surfa in modo casuale e distratto la Rete.
Se vuoi entrate in contatto con me non esitare a scrivermi.
Sono ben accette anche proposte di collaborazione al mio progetto scrivendo dei guest post.
Per il momento mio caro compagno di viaggio ti saluto riportandoti un estratto della lezione tenuta dallo stesso Bauman a Milano nel 2013 nell’ambito dell’iniziativa Meet the Media Guru, lezione ripresa e integrata nel libro citato in didascalia:
“La novità alla quale mi piace fare riferimento – l’avrete certamente capito dal titolo – è la dicotomia tra il mondo online e quello offline.
Oggi viviamo simultaneamente in due mondi paralleli ma differenti.
Uno è creato dalla tecnologia online, che ci permette di trascorrere ore di fronte a un pezzo di materiale trasparente, uno schermo che ci interfaccia con Internet.
Dall’altra parte abbiamo comunque una vita ordinaria, quella normale.
L’altra metà della nostra giornata cosciente la passiamo nel mondo che, in opposizione al termine «online», è stato definito «offline».
Secondo le ultime ricerche statistiche, in media ognuno di noi passa sette ore e mezzo di fronte a uno schermo…Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali, creano solo l’illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità virtuali di dare sostanza all’identità personale, la ragione primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e la con l’auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici, paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L’introspezione è un’attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.
Zygmunt Bauman – La vita tra reale e virtuale. Meet the media guru